18°-19°-20° GIORNATA di Serie A 2015/16
Buon anno al campionato, che riparte dopo una “lunga” pausa, e da un lato raffredda decisamente i bollenti spiriti degli appassionati sviscerali che non possono vivere senza, e dall’altro fa bruscamente tornare alla realtà chi ha vissuto nella momentanea illusione di un “mondo senza calcio”. Nel mezzo, chi ne sentiva la mancanza, più per compagnia che per ossessione. Comunque, benvenuto campionato 2016, speriamo che tu possa regalarci emozioni uniche, fino alla fine!
Verrebbe da dire “chi di 1 a 0 ferisce, di 1 a 0 perisce”. E così l’Inter, sconfitta dal Sassuolo per un rigore realizzato da Berardi nel finale, rinuncia al titolo di campione d’inverno che, come dice Sarri, non conta niente, ma non era nemmeno da buttar via. Non ha giocato male l’Inter, eccolo il paradosso: quando brilla nel gioco, non ottiene; quando si cela dietro ad un non gioco, spesso vince. Il calcio è questo, ed è strano. È la seconda sconfitta consecutiva in casa per i nerazzurri, non un fattore banale, o da non considerare. Resta tra le mani, nella testa, e nel cuore dei tifosi, un girone d’andata come non si vedeva da tempo, e la sensazione che questa squadra sia tornata a far paura a chiunque, e ad affermare la sua “ingombrante” presenza.
Redivivo, come lo Hugh Glass di Leonardo Di Caprio in odore di Oscar, è Spalletti, richiamato alla Roma al posto di Garcia. Ma non la Roma, come squadra, che inciampa nella terza battuta d’arresto consecutiva. È presto per Spalletti, è vero; ma è tardi per i tifosi, che si aspettavano tutt’altre prospettive in questa stagione. Il campionato non concede sconti: alla prossima ci sarà la Juventus delle 10 vittorie consecutive. Sì, appare proprio come l’orso di quel film che si diceva. Di Caprio ne è uscito ferito, ma non sconfitto. La Roma, al di là di chi dirige dalla panchina, dovrà dimostrare di essere squadra nel campo da gioco e nei suoi effettivi: se a Spalletti lo si può aspettare, ai giocatori è difficile, francamente, dare altre chance.