IL CAVALIERE OSCURO. IL RITORNO di Christopher Nolan

01.09.2012 14:47

Il Cavaliere Oscuro. Il Ritorno, riprende Batman Begins nelle atmosfere e nei toni, ma continua a percorrere le strade emotive, tematiche, introspettive del secondo capitolo della saga. È la sintesi perfetta tra i primi due film. Tuttavia, decisamente superiore al primo, ma altrettanto evidentemente, non agli altissimi livelli de Il Cavaliere Oscuro.

Nolan prende i suoi personaggi, già noti, ne inserisce altri, di spessore, e confeziona un potente affresco corale: tra Bruce e Batman alle prese con la loro graduale scomparsa – fisica, da Gotham, e spirituale, da se stessi -, si inseriscono Bane, muscoloso, intelligente e cattivissimo villan, un terrorista che vuole annientare Gotham, e a cui dà corpo e voce un Tom Hardy dall’interpretazione limitata causa una maschera antidolorifica che porta il suo personaggio, ma proprio per questo motivo, notevole nella resa di ogni minima sfaccettatura, gesti, movenze e atteggiamenti abituali; la bella e scaltra, enigmatica, Catwoman (una splendida Anne Hathway), l’imprenditrice Miranda (che ha lo sguardo misterioso della sempre eccezionale Marion Cotillard), e il detective Blake (Joseph Gordon Lewitt), che come accadeva per la Ellie Burr di Insomnia, ricalca prospettive pure e tutto sommato inusuali nel mondo dark di Nolan, richiama sembianze ed aspettative del vecchio Uomo Pipistrello, quello di Batman Begins per intenderci, che sembra non esserci più, e rappresenta l’idea etica e filosofica di tutta la trilogia. Un’opera ampia, strutturata, densa: che si trova, però, costantemente e pericolosamente nel ciglio di un burrone, con la paura di precipitare da un momento all’altro verso il classico e noioso blockbuster fine a se stesso in salsa fumettistica, sfracellandosi al suolo, miseramente e imprevedibilmente, come è destinata la Gotham che il film racconta; ma non accade, perché Nolan non lo conosciamo certo oggi, e la sua è una forza creativa tanto unica, quanto rara nel cinema contemporaneo, e servendosi di questa riesce a tenere per mano il suo film, senza affanno, con la stessa possenza del suo Bane, impedendogli di cadere. Come un sapiente illusionista poi, riesce a nascondere a noi spettatori buchi e scivoloni di sceneggiatura, che di fatto ci sono, e stonano non poco con il suo perfezionismo maniacale della messa in scena, e il suo credo nel reale, nel verosimile a tutti i costi: ma le spettacolari scene d’azione formato IMAX, di lotta, i potenti dialoghi - elementi che fanno da cornice e disegno, linea e contorno ad un racconto ricco di contenuti, colori, sfumature di corruzione, umano terrore, e crisi esistenziali, - incantano gli occhi e scaldano il cuore: abracadabra.

Il Cavaliere Oscuro. Il Ritorno è l’epilogo perfetto e degno: necessario, giusto, preciso, coerente. Il Simbolo si è innalzato. L’opera d’Arte è compiuta. Alfred ci guarda, e sorride. Noi l’abbiamo resa eterna.

VOTO 9