Il diavolo fa sempre paura!

26.11.2012 17:35

Non è stata una grande partita quella di ieri sera, questo è vero. Il nostro calcio ha visto spettacoli migliori nei suoi anni di storia. Ma è stata comunque la partita del Milan, di Allegri, e della sua squadra di seconde linee, di comparse, di comprimari, chiamateli come volete: accusati di aver giocato una partita come una provinciale. Innanzitutto non so quale accezione negativa dovrebbe portare questa affermazione, dato che l’anno scorso la Juve ha vinto uno scudetto rivendicando dopo ogni partita la loro mentalità “da provinciale”, quindi ben venga la provincialità. Assodato questo, il Milan tuttavia ha giocato una partita da grande squadra, non come una provinciale, ma come un gruppo forte, unito, che sa cosa sia il pallone e sa cosa farci: che lo sa fare molto bene. E la presenza in tribuna di tale Marco Van Basten, l’ha ricordato a tutti prima del fischio iniziale, e dopo quello finale. Only you: Milan.

I pronostici erano tutt’altro, ovviamente. Anche il sottoscritto pur avendo grande stima per mister Allegri, e grande fiducia nel Milan, sapeva che la partita era orientata più da una parte che dall’altra, visto la prova che la Juventus ha mostrato al mondo intero in Champions contro il Chelsea qualche giorno prima. Ma il calcio è lo sport più bello del mondo, perché spesso riesce a smentire, riesce a ribaltare i pronostici, riesce a farti perdere qualche schedina (il Real che perde contro il Betis, chi l’avrebbe mai detto?): nel calcio capita che a volte Davide batta Golia, e questa è una delle cose più belle e importanti di questo sport. Tuttavia il Milan non l'ha prese dalla Juve: la Juventus sì, la squadra più forte del nostro campionato, la squadra che a detta di molti, dovrebbe vincere lo scudetto ad occhi chiusi (a detta mia potrebbe riuscire a vincerlo, ma non a occhi chiusi). Il Milan ha battuto la Juve: non una Juve qualsiasi, ma questa Juve, che ha rifilato 3 schiaffoni al Chelsea (al Chelsea, campione in carica della Champions!) giocando una partita immensa, sotto ogni profilo! Ecco, ripeto, il Milan ha battuto questa Juve: io mi fermerei anche qui. Potrebbe risultare anche inutile proseguire. Perché di fatto, ieri, 25 Novembre 2012, con la Juve straprima in campionato e il Milan a 17 punti di distacco, questa affermazione “Il Milan ha battuto questa Juve”, dovrebbe essere già più che esaustiva.

Però vado avanti. Il Milan ha fatto quello che doveva fare, la Juve no. Allegri ha creato, proprio come l'anno scorso a San Siro, un capolavoro tattico, in misura all’avversario, perché altro non è che l'unico modo possibile per affrontare questa Juve. Ha rivestito il suo Milan dell’abito migliore, da festa, da grande evento, perché vista la situazione della squadra, questo era. E perché la Juve, come sempre, merita questo rispetto. A dimostrazione che mister Allegri è uno dei pochi che ha studiato e capito al meglio la capolista, i suoi punti di forza, ma soprattutto quelli deboli, ha capito il suo gioco, e quindi come limitarlo e come colpirla. Il Milan ha giocato nella metà campo della Juve per i primi 60 minuti, creando almeno 4 occasioni in campo aperto favorevoli a tradurle in altrettanti gol; ha segnato con un gol su rigore irregolare, vero: in televisione però, non a velocità normale, dopo aver fatto anche l’autopsia al corpo di Isla. Sì, va bene, comunque sia, un rigore che non c’era, vero, e lo dico per la seconda volta: ma guarda caso, lo stesso stadio, la stessa porta, le stesse squadre. Non mi dilungo più di tanto, dico soltanto questo: nello sport come nella vita, le situazioni si compensano, sempre. Poi nel secondo tempo, non ha difeso a catenaccio come ha fatto la Lazio, con miracoli di Marchetti, e qualche palo o traversa, o con buona dose di fortuna, ma ha semplicemente impedito alla Juve di giocare: questo non è difendere in affanno, ma difendere nel vero senso della parola. C'è stata solo un'occasione in cui si è temuto il possibile gol della Juve, nella conclusione dentro l'area respinta davanti alla porta da Costant (chi?), altrimenti la Juve nei pressi di Amelia non è stata mai pericolosa. Difendere, cioè: alzare l’asticella del livello di ogni giocatore, pretendendo da ognuno il massimo, occupando il campo in ogni centimetro; Vidal che sbaglia una miriade di passaggi; a Pirlo non è stato concesso un tiro, o un assist degno di nota, guardato a vista da Boateng; per Marchisio Agnelli dalla tribuna preoccupato ha contattato immediatamente la trasmissione Rai "Chi l'ha visto?"; Quagliarella e Vucinic che si chiedevano come è possibile non passare quando ti trovi di fronte Yepes e Mexes; Asamoah fermato nella corsa da un grande De Sciglio (classe '92, lo sottolineo); e Isla che non c'ha capito niente contro l'onnipresente Costant (chi?). Il Milan non è stato mai in affanno: se c'è stata una squadra in affanno questa mi è sembrata la Juve, e l'errore di Buffon che tra un po’ non lancia in porta il piccolo faraone, o Bonucci e Vidal che sbagliano appoggi semplici semplici in orizzontale, spedendo direttamente il pallone in fallo laterale,  ne costituiscono la prova.

Ma la Juve ha giocato in Champions Martedì, a Torino, contro il Chelsea, e ha dovuto pagare lo scotto dello sforzo fatto. Il Milan invece che ha giocato Mercoledì (un giorno in meno di recupero), in Belgio (un po’ più lontano da casa, quindi qualche ora in meno di recupero), che ha vinto una partita psicologicamente altrettanto complicata, e ha passato già il turno di Champions, invece non ha risentito di nulla. Il fatto è che per una settimana il Milan è tornato il vero Milan: una squadra che riesce a reggere e portare a casa due scontri decisivi, in campo internazionale e in Italia, una grande squadra, completa.

Seconde linee, e senza traccia di veri top player. È rimasto nascosto a lungo, ma quando torna a mostrarsi come solo lui sa fare, il Diavolo fa sempre paura!

 

P.S: Da tifoso, spero che non torni a rintanarsi.