Il pallone è rotondo. Sempre.
Non posso esimermi dallo scrivere due righe sul finale di campionato, in attesa del pagellone che stilerò solamente dopo Lazio - Roma di Coppa Italia, in quanto giudicherò l’intera stagione (italiana ed europea) di tutte le nostre squadre italiane; quindi, non posso non scrivere, perché in effetti se ne sono dette tante: troppe parole che hanno inquinato l’arrivo di una corsa stupenda, tra due squadre che, essenzialmente, non hanno fatto altro che giocare al calcio, e onorarlo e onorarsi (con i suoi tifosi) nel miglior modo possibile. Non posso non scrivere, perché da tifoso mi sento chiamato in causa. Non posso non scrivere perché ne hanno scritto tutti, tranne me. E perché, detto papale papale, di sfondoni ne hanno detti tanti, frutto di travisamenti abbastanza chiari.
Parto subito con il dire che il rigore concesso al Milan contro il Siena non c’era. La trattenuta sì, ma Balotelli cade come se l’avesse travolto una valanga. Quindi rigore irregolare. In secondo luogo, c’è anche da dire, perché è stato abbastanza palese, che il Milan quest’anno è stata la squadra che ha avuto maggiori favori in e da episodi e decisioni arbitrali molto dubbi. Non ammetterlo sarebbe ingiusto, scorretto e irrazionale.
Però...
NON PARLIAMO DI COMPLOTTO, Né DI POTERI FORTI CHE FANNO LA DIFFERENZA: Galliani non ha pagato nessun arbitro per andare in Champions, né Berlusconi, e non ci sono state partite truccate, perché, altrimenti, Ambrosini non sarebbe stato espulso, per un secondo giallo piuttosto esagerato, e il Milan non sarebbe rimasto in 10 uomini e sotto di uno a zero. Bergonzi, se veramente fosse stato d’accordo e intenzionato a mandare il Milan in Champions, avrebbe architettato tutt’altra trama, e non una così difficile e poco prevedibile: Milan che perde, butto fuori Ambrosini, così la squadra rimane in 10, poi dopo nemmeno un minuto espello uno della Fiorentina, e poi concedo un rigore al Milan, e poi chissà forse Mexes mi fa il gol della vittoria. Che genio che sarebbe stato è? Altro che arbitro, direttamente da mandare a lavorare come sceneggiature di film thriller ad Hollywood. Quindi sicuramente se c’era qualcosa di losco sotto, il nostro caro arbitro, avrebbe evitato di abbarbicarsi per costruire una vittoria del Milan così originale. Non credete? Sarebbe stato più semplice non convalidare il gol del Siena, e giustificare tutto con una “svista arbitrale”, e poi nei restanti minuti di gioco, se il gol non fosse arrivato, concedere un rigorino, che Balotelli difficilmente sbaglia. E fatto, obbiettivo raggiunto: Milan in Coppa Campioni. Ma la verità è un’altra, è semplice, e la sappiamo tutti, tifosi della Fiorentina, del Milan, e di tutte le squadre del nostro campionato: solo la Juventus ruba! No, dai scherzo... (o forse no?). Comunque la vera verità è che i nostri arbitri sono degli incompetenti. Si dice dall’inizio dell’anno. E semplicemente, il Milan è la squadra che ha giovato di più di questa incompetenza dilagante e disarmante.
Ma ecco che arrivano i CONTROSENSI, e le INCOERENZE più grandi della dirigenza Viola: oggi accusa Galliani, e la Lega di aver truccato il campionato, e di aver permesso al Milan di andare in Champions. Ma sottoscrivendo quanto già scritto da Xavier Jacobelli, giornalista (che stimo): Dov'era la Fiorentina quando, il 14 gennaio scorso, con 429.62 voti e una percentuale pari al 94.34 Giancarlo Abete, in carica dal 2 aprile 2007, è stato rieletto al primo scrutinio alla presidenza della Figc, durante l’Assemblea federale elettiva che si è svolta a Roma e che ha visto tutti i club di A presenti votare all'unanimità per il (ri)candidato unico?
Perché la Fiorentina - come la Juve, il Milan, l'Inter, come tutti gli altri club che periodicamente si lamentano degli arbitraggi - non si è opposta alla perpetuazione di un Sistema al quale questi arbitri e i loro vertici appartengono? Perché?
Perché la Fiorentina non guida o non raccoglie o non raduna un'opposizione durissima contro questo Sistema dove, chi sbaglia di più dirige di più; dove la meritocrazia è un'astrazione filosofica, dove non vogliono la moviola perché verrebbe raso al suolo il potere di condizionare le partite? Con errori in buonafede, s'intende.
Caro Della Valle, ha detto bene: ci sono almeno 30 milioni di buone ragioni per protestare. La prima? Agire per cambiare. Quattro mesi fa, anche la Fiorentina ha perso una buona occasione. Si dirà: i viola erano in massiccia compagnia, tutti i club di A hanno votato per la conservazione del Sistema. E allora, se vi piace così tanto, tenetevelo e tenetevi questi arbitri. Ma, almeno, non protestate.
Ergo: chi è causa del suo male pianga se stesso, non trovi scusanti inadeguate.
CARA FIORENTINA,
sei una grandissima squadra. Ma la tua, dopo il taglio del traguardo, è stata una caduta di stile: aggrapparsi a rigori generosi, e tutto il resto, tra l’altro anche al colore di pelle di Balotelli e Robinho (che viene sempre messo in mezzo, non si sa il perché poi). Comunque dai, non so se ti ricordi, ma a Novembre, dopo la 15esima giornata, avevi 27 punti, mentre il Milan era fermo a 15: 12 punti di differenza: 12, cioè 12, non 3. 12 punti sono 4 vittorie, o 4 sconfitte, di differenza. Sono tante, non credi? Quindi se arrivi all’ultima giornata e ti ritrovi a giocare il posto Champions con il Milan, cioè non con il Napoli, o la Juve, o la Roma, che ti erano più vicine, con il Milan, invece, che, ripeto, ti era distante di 12 punti, la colpa, credo, sia solo e solamente tua. “Quarta ma terza sul campo”, dicesi dall’ Ad. Mencucci. Quarta in classifica e quarta sul campo, dico io, perché 12 punti li hai persi tu. Perché al Milan potevano anche dare 86 rigori a partita e finire tutte le partite 86 a 0, di conseguenza avere il miglior attacco della serie A, e Balotelli vincere la classifica marcatori perché li tira tutti lui i penalty senza sbagliarne uno, e far così vincere al Milan tutte le partite rimaste, ma 12 punti non si recuperano lo stesso, se l’altra squadra non fa la sua parte, cioè perdere. Quindi, come ha detto bene Barbara Berlusconi, non attacchiamoci ai NUMERI, perché i numeri ti condannano, o cara Viola: il Milan poteva anche ricevere circa 440 rigori a favore, ma il dato di fatto è che, se contano i numeri, 12 è il vero numero che conta: punti di vantaggio che hai perso strada facendo.
Inoltre per non dimenticare: Fiorentina Milan, Milan in vantaggio 1 a 0, esclusivamente per meriti suoi, o di Pizarro e dell’ex Montolivo, ma non dell’arbitro sicuramente. Ha a suo vantaggio un’espulsione di un giocatore viola, generosa, ma forse nemmeno troppo. Comunque passa sul 2 a 0. Attenzione: Ljajic sviene in aria, non toccato da anima viva, se non dall’erba del campo di Firenze, si tuffa meglio della nostra amatissima Tania Cagnotto. Rigore. Della Valle e Montella non protestano, chissà perché. Milan 2 Fiorentina 1. Altro rigore, in questo caso netto. 2 a 2. Quindi la Fiorentina che si lamenta dei rigori, ne batte addirittura 2 sulla stessa partita, quella decisiva, per riagguantare il risultato e un pareggio prezioso. Ma non è finita. Minuto 93, mano clamoroso in area viola di Roncaglia (credo, o un altro giocatore). Nessun rigore. Risultato finale 2 a 2. L’unica cosa certa di questa partita: l’1 a 0 del Milan. Dopo essere stati a più 12, potevate andare a meno 8, quindi uno scarto di 20 punti recuperati dal Milan: solo merito della squadra di Allegri? Siamo così illogici? Un mea culpa, ogni tanto, invece di prendersela con gli arbitri?
Come fa il Milan, come ha fatto Allegri. Non giudichiamo gli altri, pensiamo a quello che possiamo fare noi.
Il Milan l’anno scorso non è arrivato primo, perché ha perso partite importanti (mettici infortuni e cose varie, ma tutte questioni che riguardano la squadra Milan e non altri), non per colpa del gol di Muntari. La Fiorentina è arrivata quarta altrettanto perché ha perso partite importanti, o ridicole: insomma dai perdete in casa 2 a 1 con il Pescara, e ancora vi lamentate, se non andate in Champions?
Ci vuole coerenza nella vita, e lo sport lo insegna: non guardiamo altrove, guardiamo quello che possiamo fare noi. Cara Viola, gioca l’Europa League, e vincila. Io qualche anno fa, quando quella splendida squadra allenata da sir. Cesare Prandelli arrivò fino alla semifinale, uscendo solo dopo i rigori, ero davanti alla TV a tifare per voi, e, tifando (anche esageratamente, da italiano, che tifa Italia) ho seguito la partita fino all’ultimo rigore. Non è andata bene, e mi sono rammaricato non poco. Tiferò anche quest’anno per la Fiorentina in Europa, perché è una squadra che ho amato per gioco espresso, e per qualità di singoli giocatori. Tiferò, nella speranza di vedere più piacevoli rigori, e magari quelli della finale. E chissà, sarebbe bello, giocarsi poi, con il Milan, una Supercoppa Europea.
Perché vorrei ricordare un’ultima cosa, alla Fiorentina e i suoi tifosi, ma anche a tutte le altre squadre italiane, con rispettivi sostenitori: lo stesso 22 Maggio di 60 anni fa, 1963, c’era una squadra italiana che a Wembley vinceva la prima Coppa Campioni del nostro calcio, contro il grande Benfica di Eusebio. Era il Milan, di Rivera e Maldini, di Nereo Rocco. Era il Milan. La Champions è casa nostra. Lasciateci onorare il calcio italiano, come abbiamo sempre fatto.