Non calpestiamo l'amore

15.10.2013 14:52

Non vi conoscevo, Christian e Alexandra

Ma quello che è accaduto non può lasciarmi indifferente. A nessuno può.

Con un abbraccio silenzioso, a dispetto delle tante parole che si dicono, sentono e leggono in questo momento, voglio starvi vicino, in quanto ragazzo giovane, come voi, e come voi condivide sofferenze, gioie, speranze, e amare illusioni. Della gioventù di questo mondo.

Un mondo ormai piccolo, e malato gravemente. Dove i giovani si perdono e si ammalano, tra la mancanza di valori, e senza più la voglia di lottare e credere in qualcosa e Qualcuno. 

L'amore non può essere calpestato, fin dai suoi minimi, piccolissimi, e, per alcuni, insignificanti, dettagli.

L'amore, oggi, invece, è calpestato.

Ma ecco che l’Amore è colpito al cuore stesso del suo cuore.

L’amore “liberato “ vola in mille pezzi nell’uomo,

e il suo corpo fa l’amore quando il suo cuore è altrove,

e il suo cuore cerca l’amore quando non stringe che un corpo.

L’amore è insegnato, come una ginnastica.

L’amore è strappato dal letto chiuso degli amanti e sfoggiato in piazza

fra l’ultimo spettacolo e il cibo per i cani.

L’amore è proiettato su uno schermo gigante, primo piano sul sesso, emozione permanente per maniaci.

L’amore sulle bancarelle, nelle cassette, in fotografia;

luci rosse e bambole gonfiate per focolari spenti e carni morte.

L’amore si vende sui marciapiedi, si sceglie alla carta: bello mio, niente soldi, niente amore.

L’amore è sfigurato, strozzato, fossilizzato, è una cosa... e questa “cosa” in briciole è sparsa dappertutto, nel fango delle strade.

 

Restava l’Amore...

ma l’amore oggi è fuoco che si spegne,

mentre gli uomini nudi,

con le labbra tremanti,

gli occhi lucidi di febbre,

muoiono di freddo stringendo fra le loro dita avide i frammenti della “cosa” che, morendo,

si ostinano ancora a chiamare “amore”.

Uccidendo l’Amore, stiamo uccidendo la vita.

(Michel Quoist, Parlami d'Amore)


Che ci sia da esempio, quanto successo. Non uccidiamo l'amore. Innalziamolo. Eleviamolo. Ma non diciamo "è sbagliato" quando si tratta di una cosa così palesemente e scontatamente grave. Partiamo da noi, dalle piccole cose, dal nostro amore quotidiano: quell'amore che ogni giorno ricattiamo e raccattiamo, senza donare.