Esiste il “Per sempre”?
«Esiste il “Per sempre”? mi avevi chiesto.
Ti avevo stretto a me con ancora più forza. Sotto lo strato di maglie, maglioni e giacca a vento, avevo sentito vivo e caldo il tuo esile corpo.
«Esiste solo il “per sempre”» ti avevo risposto.
qualcosa di profondo è cambiato all'interno di me. Non era il cuore, non era la mente. Dentro di me si era creato uno spazio nuovo che prima non esisteva. In quello spazio c'era un vuoto. Un vuoto inquieto, assetato, che richiedeva una presenza.
E quella presenza eri tu.
Alle volte penso che al momento della nostra morte non vedremo scorrere tutta la vita, come dicono ma soltanto una piccola parte – i gesti d’amore mancati, la carezza non fatta, la comprensione non data, quel muso inutile tenuto troppo a lungo, quella caparbietà nutrita soltanto di se stessa.
Quando sono giunto all'ovile, mi è tornato in mente il volto di un'anziana donna che avevo incontrato in un paesino di montagna, durante il mio lungo peregrinare. Era vestita di nero e stava seduta su una panchina; aveva delle mani nodose, consumate dalla fatica e, con quelle mani, reggeva un bastone. Mi ero seduto accanto a lei e quando le avevo chiesto: «Chi è Dio?», mi aveva risposto: «Dio è un bambino a cui cambiare le fasce».
(Per sempre - Susanna Tamaro)