QUALCHE CONSIGLIO DI "GENERE"

18.01.2014 16:09

 

Oltre a quelli presenti già nelle altre classifiche, già pubblicate o da pubblicare.

Animazione

1. Monster University di Dan Scanlon. Monster&Co è un capolavoro dell’animazione degli ultimi 15 anni. Questo suo prequel a distanza di 12 anni non lo sminuisce, anzi ne rende il giusto omaggio, e ne riconcilia il pubblico che l’ha tanto amato. Un film di qualità, come non si vedeva da tempo nell’animazione in computer grafica. Per fortuna la simpatia, la goliardia, e la psicologia di questi mostri.

2. Kiki-consegne a domicilio di Hayao Miyazaki. Tra l’ironia sempre cadenzata tra le pieghe del film, tra rapporti di amicizia mai banali o scontati, tra le “solite” vecchie sagge che dispensano consigli, tra natura e richiami panici, tra adolescenza e turbamenti annessi, in una vena malinconica che sottotraccia rende questo prodotto ancora più vicino alle corde della nostra sensibilità, Miyazaki ci regala un’altra opera memorabile, figlia del suo immenso dono ricevuto da Dio, che è la sua arte. La sua vita. KIKI - CONSEGNE A DOMICILIO di Hayao Miyazaki

Horror

1. Sinister di Scott Derrickson è il miglior horror visto quest’anno. Il regista è lo stesso di L’esorcismo di Emily Rose, e si vede: conoscenza del genere, e anche del thriller, gli permettono di confezionare un film emotivamente sempre in tiro, da suspense misurata e “salti sulla poltrona” improvvisi. 

2. L’evocazione-The conjuring di James Wan. Un altro regista di assoluto rispetto per il genere, che non stecca, anzi realizza un horror intelligente, e per certi versi anche atipico. La storia vera ne garantisce maggior coinvolgimento, anche verso i due personaggi principali, dei quali Wan si serve per sottolineare un rapporto più maturo e consapevole con il sentimento della paura.

3. La casa di Fede Alvarez. Degno remake del capolavoro horror di Sam Raimi, con un equilibrio giusto tra il rispettare l’originale e il saper inventare qualcosa di nuovo: sia dal punto di vista della storia narrata, sia nella messa in scena. Un accurato horror moderno, con radici che affondano nel 1981.

Thriller

1. Prisoners di Denis Villeneuve. Un thriller dallo schema piuttosto classico per il genere, con un apprezzabile colpo di scena, che tuttavia trova la sua vera forza nella riflessione sull’uomo e sulla sua debole natura da “credente”: fino a che punto si è disposti ad arrivare per salvare la vita dei propri cari?

2. Il cacciatore di donne di Scott Walker. Molto più classico del precedente, il thriller di Walker ha poco di nuovo e innovativo. Ma ha il pregio di non essere sbagliato, di non essere banale negli sviluppi narrativi, di non tralasciare una buona descrizione dei personaggi (individui interessanti), di non trascurare l’importanza dei dialoghi, e dell’atmosfera (resa al meglio da un buon lavoro  fotografico). E soprattutto di non perdere l’attenzione dello spettatore. Che di certo non si esalterà, ma nemmeno annoierà. E non è poco.

 

Per la fantascienza mi sento di consigliare, tra gli altri già citati e che citerò (anche nei post della Top 10), anche Pacific Rim di Guillermo del Toro, per chi ama impressionarsi da grandi effetti visivi e pure emozioni sensoriali, e non da particolari “eventi” narrativi. Per la commedia, una molto simpatica, schietta, scritta bene e recitata altrettanto bene, Questi sono i 40 di Judd Apatow: forse un po’ lunga per il suo genere, ma poco altro da dovergli contestare. Chi ama le storie d’amore, invece, quelle non convenzionali, ma che sanno anche far male, quindi riflettere, ecco un piccolo gioiellino firmato ancora Derek Cianfrance, già citato per Come un tuono. Si tratta di Blue Valentine: alcune scene sono poesia, altre pugni allo stomaco.