Seconda parte. Piacevoli sorprese.

15.01.2013 20:08

Di seguito i film sorpresa di questo 2012. Quei film qualitativamente non superiori a quelli di cui ho parlato prima, ma che hanno un sapore diverso, proprio perché “non te l’aspettavi”: quei film a cui ti avvicini con qualche pregiudizio, o pensando di vedere un film piacevole e niente più; normale, innocuo, simpatico, carino! Invece vieni spiazzato, da emozioni che non pensavi potessero venire fuori, da sincero stupore di fronte ad un cinema più che normale: superiore, interessante, curioso.

Attack the Block, di Joe Cornish. Esordio alla regia di un autore sconosciuto, almeno da me. Un film che dal trailer appariva come la semplice americanata, anche un po’ pretenziosa. Quella di Cornish invece è un’opera costruita con sapienza, con cattiveria, con un equilibrio da 10 e lode: tra grottesco, fantascienza, e drammatica realtà. Tra risate e dolori. Tra nemici immaginari, alieni dalle zanne fluorescenti, e nemici reali, che vivono nella realtà urbana del “blocco” londinese, dove si svolge la vicenda. Storia sociale, di una rivalsa (del protagonista, da “scarto” a “eroe”), di amicizia, e di altri valori. Con un’abilità narrativa invidiabile, Cornish firma quella che è, per me, la vera sorpresa di quest’anno. Un film che non lascia indifferenti, che sa emozionare, esaltare l’animo, ragionare e sensibilizzare su una realtà poco conosciuta.

La mia vita è uno zoo, di Cameron Crowe. Lui, il regista, invece, lo conosco. E l’ho apprezzato, soprattutto per quel gioiellino che porta il nome di Elizabethtown. Ma sinceramente un film che si intitola La mia vita è uno zoo, non mi ispirava così tanto ottimismo. Mi sapeva di banale. Ma a Crowe una chance va data. E me ne hanno parlato bene: e allora me lo sono visto. Un film stupendo: che per me ha superato anche quel gioiellino. Una storia originale, non tanto nella sua trama di base, quanto nell’evoluzione più esteriore di questa trama, nei suoi sviluppi, nei suoi dispiegamenti, nei suoi dettagli: nelle parole, nei gesti, semplici e ricchi di sincerità di ogni personaggio, con il quale ti confronti, a cui senti di assomigliare o di aver assomigliato in un momento della tua vita: o a cui vorresti assomigliare, ora, o in futuro. Vita: nelle sue più scontate, ma essenziali componenti. Amore, amicizia, morte, dolore, rinascita, ricordo. Il tutto retto da una regia dal tono cadenzato, mai invadente, meticolosa, rispettosa, e da uno script che regge bene ogni tassello, messo al posto giusto nel momento giusto. Per chi ama storie semplicemente umane, che parlano con originalità sì, con qualche stravaganza cinematografica, come è necessario che sia, ma che parlano di te, dei tuoi sentimenti. Storie che scaldano il cuore. Poca filosofia, poche architetture mentali sofisticate: normali emozioni, importanti, presentate nel modo più giusto possibile. Senza retorica. Con sincerità.  

Madagascar 3 –Ricercati in Europa. Avevo letto opinioni e recensioni positive. Sinceramente non me l’aspettavo potesse suscitare tutto questo apprezzamento. Ero un po’ scettico. Ebbene: smentito. Per la terza volta. Questo film d’animazione firmato Conrad Vernon, Erica Darnell e Tom Mcgrath, è la mia personale terza sorpresa del 2012. Una commedia, essenzialmente, ma creata come si deve. Una commedia surreale, esagerata nei personaggi, nelle situazioni, tra poliziotta supersonica e superdonna, e circo di luci e fuochi d’artificio strabordanti che abbagliano e tigri che passano attraverso cerchi di diametro come un anello: ergo, squisitamente cinematografica. C’è poco da aggiungere: quando un cartone animato riesce a far ridere, a far riflettere, a far venire qualche brivido, a metterti dentro quel significativo desiderio che “nella vita puoi sempre farcela”, con l’amore, con l’unione, con gli altri, vecchi e nuovi, e riesce a fare tutto questo sia in un bambino che in un adulto, ha fatto centro.