SEVEN di David Fincher

21.01.2013 15:33

“Un esteta baudelairiano a rovescio, un modernista che si abbandona al romanticismo, trovando la bellezza in corpi che marciscono e città che esalano vapori e cattivi odori”. Così Amy Taubin definiva Fincher, parlando di Seven.

Ho avuto la possibilità di rivedere questo film, qualche giorno fa, all’interno di un cineforum. Era da molto tempo che non me lo rivedevo tutto intero. E Seven mi ha posto di fronte ad emozioni nuove, a nuove prospettive, ad ammirarlo per aspetti nuovi. Seven si è rinnovato sotto i miei occhi, a questa ulteriore visione. Questo capita poche volte. Capita solo in alcuni casi: per quei film che definiamo Capolavori. Seven, almeno per il sottoscritto, lo è. C’era una volta Psycho del maestro immenso Alfred Hitchcock: film che ha messo le basi per lo sviluppo stilistico ed estetico del genere “thriller”, o più correttamente, “thriller psicologico”. Dopo Psycho, c’è stato, solo e tutt’ora solo, Seven: a quei livelli, su strutture narrative e rappresentative diverse, lontane di tanti anni. Ma “thriller”: perché Psycho è il thriller, e Seven allo stesso modo è thriller della contemporaneità cinematografica. Un film, quello di Fincher, che respira di grande cinema, costruito sapientemente nei minimi dettagli: nella costruzione della detection e della psicologia dei suoi personaggi. Fincher prende in prestito i preziosi insegnamenti del maestro Hitch per tradurre in immagine in modo sublime la suspense, elemento base di questo genere. Un film permeato di ambiguità, dove il bene e il male si confondono, dove un serial killer è innalzato a figura messianica, e lo spettatore non sa più dove cercare e cosa cercare. Un film potente, unico, spiazzante, originale e classico allo stesso tempo. Grande cinema in ogni interpretazione, in ogni primo piano, vedi quelli finali concessi a Pitt e Spacey, in ogni totale, nei piani sequenza. Regista di grande classe, Fincher si è fatto conoscere soprattutto per il cult Fight Club: ma è con Seven che si è superato, che ha lasciato un segno ben definito, indelebile, nella storia del thriller. Nella storia del cinema. Nella storia dell’Arte.