STAGIONE F1 2012 - Gran premio di Monaco

28.05.2012 19:00

Gran Premio di Monaco. Voto 5

A molti è piaciuto. Per me è stata una mezza delusione. Non nascondo che mentre lo guardavo (tra una porzione e l’altra di un abbondante pranzo di pesce!) mi ha appassionato, mi ha preso e coinvolto. Ma, a mente fredda, ripensandoci, di questo GP di Monaco di quest’anno mi è rimasto ben poco in testa. Neanche un sorpasso; vabbè, a Montecarlo cosa vuoi superare? Eh si, è vero, ma gli anni passati qual cosina si era visto. Nessun ribaltamento di situazione consistente. E un pilota, Vettel, che per non aver girato in Q3, addirittura stava per vincere. Una delle più grosse assurdità della F1 di quest’anno. Un po’, però, ci siamo divertiti. Vedere le prime 5 vetture in fila, quasi dall’inizio alla fine, è un segnale positivo, di un livellamento di prestazioni che non fa altro che ben sperare per il continuo di questa stagione. Che per ora, con il sesto pilota diverso a vincere le prime sei gare, è davvero scoppiettante. Monaco, in un certo senso, è stato il simbolo di quello che è l’andamento complessivo di questo campionato del mondo 2012: dove tutto ancora può accadere, dove regna un equilibrio generale, che non pretende il minimo errore. Perché lo si sconta. Sempre, con la consapevolezza, che qualcuno può anche decidere di staccarsi e di involarsi verso la meta da solo!

PODIO:

  1. Paul di Resta. Pazzesco. Fenomeno. Il classico pilota scuola britannica: preciso, e maledettamente veloce. Nonché concreto ed efficace. Se fosse per me lo sostituirei subito con Felipe, senza pensarci nemmeno un secondo di più. Incredibile gara quella del pilota della Force India, scuderia che a Montecarlo si esalta sempre. Parte 15esimo, e taglia il traguardo settimo. Frutto di un’ottima strategia e di un ritmo di gara notevole, ottenuto grazie ad una pulizia di guida invidiabile. Grande Paul.
  2. Mark Webber. Gli concedo la seconda piazza, da solo, perché all’apparenza può sembrare abbia fatto molto poco, invece ha dato prova di una grande prestazione di assoluto livello. Perché decide di fare il giro di qualifica a differenza del compagno di squadra, piazzandosi in prima fila, perché parte benissimo a differenza di altre volte, perché conduce la gara senza sbavature, non si scompone, tenendo dietro un indiavolato Rosberg e tre campioni del mondo; perché vincere a Montecarlo e guidando bene, non è da tutti; perché è la seconda vittoria nel Principato. Perché ha dimostrato di esserci ancora, a fare la voce grossa, quando lo vuole.
  3. Fernando Alonso, Nico Rosberg. Fernando ormai non stupisce quasi più. La voga che ha quest’anno e che ha messo in ogni gara, ormai è diventata una costante, quindi un’ovvietà, passa quasi inosservata. Rende sempre al massimo, e al di sopra, sempre, delle possibilità del mezzo: migliorato sì, ma ancora più debole rispetto alla concorrenza. Strategia Ferrari perfetta per passare Hamilton: Alonso ci mette del suo, con un giro incredibile, perfetto, che vale, da solo, tutta la prestazione a Montecarlo. Superlativo. Nico, invece, dobbiamo dirlo, a Monaco guida in modo divino. Cioè, almeno a me piace esageratamente. Perché è il pilota che va più al limite rispetto agli altri, quindi rischiando di più, anche di andare a sbattere: ma fa tutto con una naturalezza disarmante, muovendosi tra le vie del Principato aggredendo ogni centimetro di pista, e senza paura, consapevole di essere uno dei pochi a saperci guidare a Monaco. È il suo circuito, e si vede! La seconda posizione è strameritata, per il kartista Rosberg.

 

Non ho messo l’immenso Michael Schumacher sul podio, semplicemente perché le mie valutazioni si basano esclusivamente sulla gara, e non per le qualifiche, o al massimo su entrambe le cose. Altrimenti il Kaiser se lo sarebbe meritato, alla grande. Quel dito indice alzato al termine della Q3 ad indicare una pole, la 69esima in carriera, è il simbolo di un uomo pieno di coraggio, di uno sportivo vero carico di passione, di chi sa entusiasmarsi ancora, dopo aver vinto tutto quanto c’era da vincere. A 43 anni suonati, Schumacher insegna ancora, come si guida, e il senso tutto di uno sport bellissimo come la Formula 1. Disegna un giro, che è un capolavoro artistico, da incorniciare: perché per un attimo si è riaffacciato nella modernità dell’automobilismo, il passato storico di quella F1 andata, ma mai dimenticata, fatta di emozioni autentiche, vere, forti, e di giovani piloti, pieni di talento, che sapevano affrontare senza paura le divinità di quell’epoca. Uno di quei ragazzini lo abbiamo potuto ammirare ancora oggi: e grazie a lui, quel passato, come lampi improvvisi, ritorna ad illuminare i nostri weekend di appassionati.

 

CLASSIFICA:

  1. Alonso 62
  2. Raikkonen 55
  3. Button 43
  4. Rosberg 43
  5. Perez 40
  6. Maldonado 40
  7. di Resta 40
  8. Hamilton 30
  9. Senna 30
  10. Vettel 18
  11. Webber 18
  12. Grosjean 18
  13. Vergne 15
  14. Schumacher 15
  15. Kobayashi 15