STAGIONE F1 2012- Gran Premio di Spagna
Gran Premio di Spagna. Voto 7
Ancora un altro vincitore. E un’altra scuderia. Ma non una qualsiasi, bensì la gloriosa Williams, che torna alla vittoria dopo otto anni. È una bella fiaba quella andata in scena domenica nel circuito spagnolo: di Pastor Maldonado e della sua prima vittoria in carriera. Della Williams, ultima vera scuderia della F1, quelle "garagiste" insomma. Un GP da ricordare quindi soprattutto per questo motivo. Ma anche una corsa non noiosa e a tratti avvincente, cosa che in Spagna è capitata in dieci anni, solo nelle ultime due edizioni. Un campionato da impazzire, perché incredibilmente equilibrato. Con un Alonso più carico che mai, un Raikkonen ritornato in piena forma, come se i due anni fuori dal circus non ci fossero nemmeno stati, e un Vettel, un Hamilton, un Button sempre presenti e mai domi.
PODIO:
- Pastor Maldonado. Un inizio di stagione così era impensabile. È arrivata anche la vittoria, nella gara perfetta del venezuelano. Con lui ha esultato un intero paese, e ha esultato la Williams, tornata a vincere dopo anni di declino e anonimato pesante, dato che si tratta di una delle scuderie più importanti della storia di questo sport. Maldonado ha vinto, perché è stato il migliore. Pazzesco in qualifica, si fa infilare in partenza da un Alonso dallo scatto felino, come sempre (ricordate cosa ha fatto qui in partenza l’anno passato?), ma si riprende la prima posizione grazie ad un giro perfetto a metà gara, quando lo spagnolo era rientrato ai box. Cinico, lucido e maledettamente sicuro. Guida come un veterano, e la pressione del campione Fernando nel finale di gara, non lo scompiglia affatto. Con autorevolezza arriva al traguardo, e scrive una pagina di storia di questo sport.
- Fernando Alonso. La Ferrari è lui, soltanto lui. Il pilota spagnolo domenica ha buttato sull’asfalto del circuito di casa tutto se stesso, tutto il suo talento, una guida pazzesca, che per poco non gli è valsa la vittoria. Aggressivo quanto basta, super determinato. Ha voglia di vincere il mondiale, più dei precedenti anni con la Ferrari. Quest’anno non si fermerà di fronte a niente. Se la Ferrari è un carretto, lui vincerà con il carretto.
- Lewis Hamilton, Kimi Raikkonen, Kamui Kobayashi. Due grandi prove d’autore, e una grande prova di talento. Lewis in qualifica fa un giro strepitoso. Ma il giochetto Mclaren del minor carico di carburante viene sgamato, e quindi il pilota inglese è costretto a partire dall’ultima posizione in griglia. Da primo a ultimo. Non si arrende, inizia una rimonta pazzesca, anche per il fatto di aver cambiato le gomme solo due volte. Aggredisce la pista e gli avversari, con foga e ritmo crescenti. Ma quelli della Mclaren quest’anno hanno la testa da un’altra parte, si dimenticano cose di qui e di là, i meccanici non sanno neanche quello che stanno a fare li in ginocchio con quelle pistole in mano; si domandano “bò, ma a che servono ste cose?”. E così Hamilton, manco fosse a fare una scampagnata con la Jeep, si trova a saltellare sopra gomme e pistole abbandonate. E a perdere secondi preziosi. L’ottavo posto finale, che sarebbe stato addirittura il sesto se le gomme non avessero ceduto vertiginosamente, sa di vera e propria impresa del Pilota. Nessun’altro. Che Raikkonen sia stato due anni fuori dalla Formula 1 non si nota per niente. Anzi, sembra essere tornato più agguerrito di prima. Impressionante la potenza e allo stesso tempo la fluidità di guida che domenica ha fatto vedere nel circuito spagnolo. Una volta terzo dà subito l’impressione di avere il ritmo giusto per andare a prendere i due davanti, ma una strategia completamente inconcepibile del suo muretto gli compromette la rimonta: “Kimi stai tranquillo, i due davanti si fermeranno ancora una volta, sono su 4 soste”. Si si, ovvio; a 20 giri dalla fine, con Maldonado e Alonso sulle dure, mescola che può tirare fino a 23 giri pieni, è scontato che ritornano a prendere un caffè ai box. Cioè geniali, dai! E finalmente sono tornato a ri-ammirare il vero Kamui, quel pilota dalla guida accattivante ed unica: riconoscibile, perché sua e soltanto sua. Un marchio. Di qualità.
CLASSIFICA:
- Raikkonen 55
- Alonso 54
- Button 43
- Perez 40
- Maldonado 40
- Hamilton 30
- Senna 30
- Rosberg 25
- Vettel 18
- Grosjean 18
- Vergne 15
- di Resta 15
- Schumacher 15
- Kobayashi 15