STAGIONE F1 2012- Gran Premio del Brasile
Gran Premio del Brasile. Voto 8
Sono sincero, poteva essere anche più alto il voto a questo gran premio. Ma non do mezzi voti, e il 9 francamente per me è esagerato: c’è stato di tutto, è vero, botte, testacoda, fuori pista, safety car, il tempo che cambiava ogni 10 minuti, con conseguenti cambi di strategie da parte della squadra e entrate e uscite dai box a ripetizione; ci sono state tante belle storie da raccontare, e buone prove d’autore. E ci sono stati tanti sorpassi, ma pochi degni di nota, se non quello di Alonso al via, quando ha sorpassato Massa e Webber con una sola grandissima staccata. Però è il finale esplosivo che volevamo, con suspense tenuta alta fino agli ultimi giri: i due lottatori, Fernando e Vettel, sono stati campioni del mondo entrambi, per un po’ di giri, in una girandola degna di un vero thriller.

PODIO:
- Lewis Hamilton. Altra gara perfetta. Sciupata ancora non per colpa sua, ma di Hulkenberg che sbaglia la frenata e gli salta addosso: capita che succeda a Vettel e non gli accade nulla, capita a lui ed è sempre costretto al ritiro. Fino a lì una gara, ancora una volta, per niente banale che, aiutato anche dalla safety car, avrebbe facilmente vinto: si complica la vita in partenza, ma poi in gara non ce n’è per nessuno, e lo dimostra soprattutto nel duello duro con il compagno di squadra Jenson, che sovrasta per stile di guida e velocità pura. Con Hamilton ogni GP è uno spettacolo; quando esce di scena, un po’ si spegne tutto. E questo è un dato di fatto ormai assodato da tempo.
- Jenson Button e Vitaly Petrov e Felipe Massa. Il primo perché ha un intelligenza strategica immensa. Perché vince soprattutto grazie a questa sua dote, che lo rende il miglior pilota stratega dell’intero circus, ma anche di molti anni di Formula1, e soprattutto anche di tutti i “veri” strateghi (veri, perché lo fanno di professione) seduti al muretto. Vuoi sapere qual è la cosa giusta da fare, in condizioni così imprevedibili? Segui Button, fa le sue scelte, non sbaglia (quasi) mai. Anche in questo caso, tutti a rientrare per montare le intermedie dopo che la pioggia stava iniziando a farsi più intensa. Lui invece rimane in pista, perché riusciva ancora a guidare, e perché i tempi con le slick gli davano conforto: Hulkenberg, astuto, fa la gara su di lui, e segue la scelta del pilota inglese. E ci prendono: dopo pochi giri, il distacco con il resto del gruppo, dal terzo in giù, è addirittura di 40 secondi. Gara finita, se non fosse stato per la safaty car, provvidenziale per lo spettacolo, certo è da dire. Ma è altrettanto da riconoscere la grande competenza del pilota Button, che in queste condizioni di gara e di pista bagnata dimostra abilità di guida davvero invidiabili, evidenziate con il duello arcigno con il grande Hamilton. E vince lui: quando piove la grandissima gara da parte di Button sembra quasi un risultato scontato, da 1.05 nelle schedine delle scommesse insomma! Perché Petrov? Bè semplicemente perché guida una monoposto che a volte è anche un insulto alla Formula1 che dovrebbe significare “velocità”: e invece, aiutato da tutta questa confusione, ma bravo ad uscirne e a mettere equilibrio in questo caos, con la sua guida pulita, precisa e puntuale, riesce ad arrivare 11esimo, che contestualizzato alla loro piccola dimensione può significare benissimo primo, e significa soprattutto superare la Marussia in classifica mondiale. Il seconda pilota ferrari sta confermando un ottimo livello nel finale di stagione, e in Brasile, come da sempre ormai, si esalta, il che ci fa pensare che se Massa fosse trasportato con qualche mezzo tecnologico nell’illusione di correre sempre ogni GP in Brasile, sicuramente sarebbe più utile alla causa della Ferrari. Emozionante, ci sono poche parole per descrivere la gara di Massa, autore anche di bei sorpassi e di una rimonta cattiva, quando dal muretto sbagliano la sua strategia. Brasile è il suo terreno, e si vede.
- Sebastian Vettel e Fernando Alonso. Per me non sono stati i migliori, come per molti. Si giocavano il titolo mondiale, ma dalla gara, se non l’avessimo saputo, sembrava che fossero più Hamilton, Hulkenberg o Button, o lo stesso Massa, a lottare per il titolo. Però è vero che sono entrambi autori di due grandi prestazioni, che esaltano in modo diverso, e quanto mai emblematico i loro personali e rispettivi mondiali. Vettel è autore di una gara al limite, sotto ogni punto di vista, e uscire indenne da tutto quello che gli capita, è sicuramente frutto di una maturità di guida ormai raggiunta: aiutato dalla sorte, come spesso è capitato in questa stagione, nelle prime fasi della partenza, dove lo abbiamo visto rigirarsi, colpito a destra e a sinistra da sonore botte di altre vetture, e come se nulla fosse, ripartire con una Red Bull con la stessa velocità e la stessa potenza, riesce ad arrivare sesto, posizione che gli garantisce il titolo piloti, riesce a sorpassare con determinazione, a volte con estrema facilità (Schumacher lo lascia proprio passare), ma fino alla fine, noncurante di niente, intento a dimostrare fino in fondo che quel titolo se lo è guadagnato lui, con la sua tecnica, con la sua guida, con il suo piede premuto sull’acceleratore. Nando invece fa tutto, ma avrebbe potuto anche fare di più: usare la tattica di Button per esempio, che, forse, dato il forfait di Hamilton e Hulk, gli avrebbe potuto anche garantire la vittoria. Rischia poco, effettivamente, arriva secondo perché davanti si fanno fuori da soli, e perché Massa, decisamente più in palla di lui, gli fa strada: forse occorreva osare qualcosa di più. Forse occorreva che tutto il lavoro fatto, tutte le energie spese, fossero state coadiuvate da una squadra quantomeno più altezza, e da un po’ di coincidenze favorevoli, che non ci sono proprio state. Alonso fa il miracolo, anche in Brasile, giungendo secondo, dalla settima posizione, e davanti a Vettel, come doveva fare, come era obbligato a dimostrare: ma chiedergli il miracolo del miracolo, sarebbe stato quantomeno improponibile, impensabile, impossibile.
CLASSIFICA PILOTI:
Tra qualche giorno il riassunto conclusivo della stagione di Formula Uno 2012.