STAGIONE F1 2012 - Gran Premio del Canada
Gran Premio del Canada. Voto 6
Non è stato il capolavoro dell’anno passato. È stato però il Gran Premio che l’anno scorso a Lewis Hamilton è stato rubato. Quest’anno si riprende la sua rivincita, e dimostra ancora una volta, che i più forti vincono nei circuiti più importanti, tecnici e storici dell’automobilismo. Hamilton è il settimo vincitore diverso su sette Gran Premi. Un avvio così era impensabile da tutti. Un avvio così è testimonianza di un equilibrio esaltante, e appassionante. Il GP di Montreal, però, al di là di Lewis si è dimostrato poca cosa: un trenino di macchine, con la sola grande incognita dell’usura delle gomme Pirelli, e quindi le sottili emozioni di strategie azzeccate o meno.
PODIO:
- Lewis Hamilton. È tornato a guidare come lui sa. Ogni volta che questo pilota vince, anche se dovesse guidare la macchina più veloce (cosa che per ora si è dimostrata tale quest’anno), non lo fa mai banalmente o in modo scontato, ma dimostrando sempre, ogni volta, una potenza e allo stesso tempo, in modo paradossale, una naturalezza di guida assolute. Lui vince, perché è lui il più forte, sempre. Il pilota, non la macchina. Due sorpassi su Alonso, e uno su Vettel. In pista, non ai box. In pista, con sorpassi di estrema precisione e crudeltà. In pista, non ai box. In pista, dove stanno i piloti veri, dove vanno a prendersi le vittorie i piloti veri, dove vivono i piloti veri.
- Sergio Perez. Non ha smesso di stupirci. E così sarà per l’intera stagione, credo. Il pilota messicano ormai è diventato una splendida e netta realtà di questa F1 moderna. Come splendida e netta è stata anche, di nuovo, questa sua gara a Montreal. Parte quindicesimo e arriva terzo. Attraverso un duro allenamento di “risparmio gomme”, che gli permesso di concedersi il lusso di un solo pit, senza risentirne, come è accaduto invece ad Alonso. Esaltante. Lavoratore instancabile, preciso e accurato gestore.
- Romain Grosjean. La sua impresa vale un po’ meno di quella di Perez, perché in fin dei conti lui partiva settimo. Però è stata sicuramente un’impresa anche la sua. Creata, in questo caso, più che con la strategia, attraverso una guida ottima. Che mi ha sorpreso. Perché da lui inaspettata. Preciso, aggressivo, pulito nella traiettoria e sui cordoli, fluido ed incisivo all’occorrenza, quanto basta. Attendiamo conferme. Intanto è a soli due punti dal suo mentore Raikkonen.
La Ferrari ha fatto bene a tentare questa strategia ad una sola sosta? No. C’è chi ha trovato scusanti per la scuderia di Maranello. Per me non ce ne sono. Conosci il degrado delle gomme nella tua monoposto, conosci i dati dei tempi sul giro. Quando non erano più al top, era bene rientrare. Subito. L’equazione è semplice in Formula 1, è sempre stata così, e così sarà sempre: vince chi va più veloce. Una parola: velocità. Non si può tentare e sperare di vincere facendo la lumaca.
CLASSIFICA PILOTI:
- Alonso 62
- Perez 58
- Hamilton 55
- Raikkonen 55
- Button 43
- Rosberg 43
- Maldonado 40
- di Resta 40
- Grosjean 33
- Senna 30
- Vettel 18
- Webber 18
- Vergne 15
- Schumacher 15
- Kobayashi 15