TOP 3

23.01.2014 14:22

 

Miglior Attrice

3) Cate Blanchett in Blue Jasmine

2) Jessica Chastain in Zero Dark Thirty

1) Adéle Excarchopoulos in La vita di Adele. Una totale abnegazione al ruolo, quasi un sacrificio messo in atto dalla giovane (come età e come carriera, soprattutto) attrice, per dare vita alla sua Adele cinematografica. Impariamo ad amarla. Vorremmo conoscerla. Ma tardi ci rendiamo conto che è solamente la protagonista di un film.

Miglior Attore

3) John Hawkes in The Sessions

2) Daniel Day-Lewis in Lincoln

1) Denis Lavant in Holy Motors. Un trasformista. Nello stesso film interpreta più ruoli, diversissimi, a volte esagerati e grotteschi, a volte più tranquilli, umani, autentici. Lo fa in modo sublime: annullandosi continuamente, creando nuove vite, tante identità.

Miglior regista

3) Park Chan-Wook per Stoker

2) Steven Spielberg per Lincoln

1) Alfonso Cuaron per Gravity. Se Gravity è quello che è, il merito soprattutto è di chi ha scelto come muovere (o non muovere) la macchina da presa in questo film. Gravity è un manuale di regia e un dizionario di inquadrature; è un’antologia di “come” essere un regista e un saggio su “chi” è un regista.

Miglior film

3) Flight di Robert Zemeckis. Ritorno al passato, più che ritorno al futuro. Il ritorno di Robert Zemeckis, l’autore di capolavori indimenticabili come Ritorno al futuro e Forrest Gump, al cinema in live action, è qualcosa di sorprendente. Sorprendente perché, seppur in Flight possiamo riconoscere chiaramente la mano del suo regista, tesa verso quell’inclinazione quasi nostalgica, ma sempre fiorente, di quel cinema americano classico “fatto come Dio comanda”, notiamo anche molto di nuovo, molto di atipico, inusuale: un cinema d’autore, riflessivo, lento; realistico, umano. E con discrezione, con disinvoltura, con la rara bravura che gli compete, Zemeckis scrive da regista pagine d’antologia. Impartisce lezioni: come solo i grandi maestri possono fare.

FLIGHT di Robert Zemeckis

2) Lincoln di Steven Spielberg. Se in un anno di cinema due dei più grandi autori di questa Arte si mettono a fare un film, questi loro prodotti difficilmente potranno non essere ricordati in una classifica di fine anno. Vale per Zemeckis, ma in misura maggiore per il suo mentore e maestro Steven Spielberg, tra i più grandi narratori per immagini della storia del grande schermo (o il più grande?). Ce ne dà un ulteriore dimostrazione in Lincoln, raccontando una storia tanto epica quanto umana e reale, e maledettamente attuale, visto l’uomo politico che era Abraham, e visto i tempi politici che sono. Un film che pone più di una riflessione tosta, importante, un film che è impeccabile nella sua forma, in ogni sua parte e componente. Un film superiore agli altri citati fino a qui. Un quadro magnifico, da ammirare, e contemplare. E restare (in)volontariamente scossi.

1) Gravity di Alfonso Cuaron. Il migliore film di quest’anno. Un’opera sontuosa, un’opera d’arte, della Settima Arte, un film-evento come lo è stato, per modi diversi, Holy Motors, quest’anno. Una prospettiva di cinema che prima ci era ignota. Una potenza che non pensavamo il cinema potesse ancora dimostrare. Il Cinema si è superato, ancora una volta. Cuaron ce lo ha dimostrato. La sua tesi si chiama Gravity

GRAVITY di Alfonso Cuaron