Tutto sacrosanto e vero. Ma non sono alibi.
Non abbiamo più squadre in Europa. A metà Aprile. È il dato di fatto, su cui rammaricarsi e riflettere. Le nostre ultime ed esigue speranze erano tutte riverse sulla splendida Lazio di Vlado Petkovic che ha onorato il campo fino al 93esimo, quando con l’1 a 1, sarebbero serviti altri tre gol per passare il turno. Ci ha provato. Ci ha creduto, ci ha fatto credere anche noi, tifosi laziali o no, semplici italiani. Ci ha provato la Juventus mercoledì sera, ultima squadra italiana rimasta nella massima competizione europea per club, che però ha dovuto misurarsi ancora una volta con una pesante sconfitta, replica del 2 a 0 dell’andata, per mano di quella macchina da guerra che è il Bayern Monaco, già vincitore della Bundesliga a sei giornate dal termine, ed è record.
Si è parlato continuamente di soldi e fatturato: Bayern ha più soldi vince, la Juve spende meno perde. Ma che logica è? Esiste ed è vera, purtroppo, soprattutto nel calcio. È sempre stato così. Ma se fosse una verità assoluta, allora tanto vale nemmeno andare allo stadio, sfidiamoli ad una partita di briscola! Ma purtroppo si è sentito parlare solo di questo a fine partita, tra addetti ai lavori, e giornalisti (in)competenti: questa verità è davvero l’unica colpa di una doppia sconfitta, così netta? Non cerchiamo alibi. Sono emersi tutta’altri aspetti che con i soldi non c’entrano nulla. Anche il Milan ha speso molto meno del Barcellona, anche il Milan ha nella rosa una squadra inferiore al grande Barcellona, ma è riuscito, in casa, a vincere segnando due gol, di cui uno di Muntari (chi?, con tutto il rispetto per il giocatore ghanese), e non facendo vedere porta al Barcellona A suo modo...un Capolavoro!. E anche in casa loro, pur con le 4 sberle prese, ha dimostrato di saper stare sul pezzo, prendendo anche un palo, che ancora trema, in tante teste e tanti cuori. Quindi, Conte e la società Juventus fanno bene ad evidenziare carenza di qualità nei singoli, la Juve ha bisogno di un attaccante vero che possa spostare gli equilibri: anzi, secondo me, ha bisogno di un Alex del Piero, anche se non si chiama allo stesso modo; cioè di un giocatore di classe lì davanti, che ti inventa, che ti tira fuori il coniglio dal cilindro. Perché ritornando a Barcellona Milan, quel gol lì (il primo della partita, per intendersi), lo può fare solo quel Messi lì. Comunque la Juve mercoledì ha giocato una partita tatticamente buona, e nella prima parte di gara, per intensità è stata superiore al Bayern. Ma non è stata impeccabile, e ha evidenziato profondi limiti strutturali, ed individuali dei suoi giocatori: la BBC (Barzagli, Bonucci, Chiellini) non è fortissima quando viene puntata nell’uno contro uno, e con un ritmo diverso, altissimo, che in Italia le avversarie non riescono mai ad imporre per timore reverenziale verso la Vecchia Signora, e perché spesso questo ritmo viene distrutto a centrocampo da Vidal, Marchisio, o Pogba, e dagli esterni. Ma quando la Juve perde potenza proprio a centrocampo, anche perché ne incontra uno di più alto livello, come quello del Bayern, si inceppa tutto il meccanismo, e tutti i reparti vanno in affanno: poi l’attacco merita un discorso a parte, perché Vucinic è un grandissimo giocatore, solo che non lo sa, e spesso dorme, in attesa che qualcuno lo svegli; così incespica sul pallone quando dovrebbe tirare subito, o non si ricorda di tagliare verso la porta quando capita che arrivino quei due tre cross pericolosi e molto ben messi, dalle fasce: “se c’era Inzaghi, vedi!”, oppure un Trezeguet, direbbe un tifoso juventino. Eh sì, sarebbe stata tutta un’altra storia.
“Onore alla Juve che esce a testa alta”: da dove scusa? Dal bagno degli spogliatoi? O dalla doccia? A testa alta, a mezza altezza dai, ci è uscita una Lazio, che ha fatto la partita e ha subito gol nell’unica occasione concessa. La Juve ha preso due batoste, che potevano essere anche più pesanti nel risultato. Non si trovano scuse, Bayern superpotenza ecc... La Juve poteva e doveva fare meglio. Come ha fatto il Milan, come ha fatto il Chelsea l’anno scorso. Ci ha provato, e questo le rende merito, ma non lo ha fatto in modo completo, assoluto, non giocando la partita perfetta, dimenticandosi qualche pezzo in qua e in là. Manca più che qualche inserimento di valore, manca la mentalità europea: che se ne dica, la Juve sembra essere tornata quella di sempre, dominatrice in Italia, inconcludente in Europa. Non ha il peso in Europa. Non ha il carisma. Tremano le gambe. Puoi avere anche tutti i campioni possibili, senza la mentalità, in Europa non si vince, non si va avanti. C’è un prestigio, prima da costruire, poi da mantenere. La Juventus deve ancora costruirlo. Per il bene del nostro calcio, ce lo auguriamo un po’ tutti che ce la faccia.