Un inno all'unione
L’Olimpiade è un inno allo Sport.
Lo Sport che passa attraverso le Olimpiadi è un inno alla vita. E a tutti i suoi aspetti più significativi, importanti, decisivi. La vita è un inno all’essere umano.
Ergo, l’ ”Olimpiade è un inno all’essere umano”, come scrive anche Roberto Beccantini, giornalista sportivo di lungo corso. E prosegue, “l'Olimpiade è il richiamo della foresta. Il più grande, il più suggestivo, il più romantico. Non unisce un mondo solo (per esempio, quello del calcio): li unisce tutti.”
Unisce tutti. E’ l’aspetto più grande di questa manifestazione che ogni quattro anni si presenta sul palcoscenico mondiale in tutta la sua potente spettacolarità. Unire, che fa rima con fratellanza, e a sua volta con amore. La sfilata di tantissimi atleti, di altrettante tantissime nazionalità, con gli africani o gli oceanici vestiti con i rispettivi caratteristici abiti, con i portabandiera emozionati e autoritari, nel portare a testa alta la rappresentanza del proprio paese; le bandiere a sventolare all’unisono, piantate come baluardo di conquista in una tipica hill inglese; e infine i tanti bracieri portati da un bambino per ogni nazione, inizialmente accesi singolarmente, si sono poi uniti lentamente, nel finale a sorpresa della cerimonia, e insieme hanno bruciato, creando l’unico, immenso, braciere Olimpico. Visione, questa, suggestiva ed emblema di quello spirito di unione e amore di cui parlavo. Che è riuscita a racchiudere dentro di sè tutto il significato e i significati di questa manifestazione di sport.
Alle Olimpiadi ogni Paese partecipa singolarmente. Ogni atleta cerca di superare in prestazione l’altro. Ma bruciamo tutti insieme della stessa passione, che raggiunge tutte le persone della terra per donare loro quell’emozione e quel brivido, piccoli sintomi di qualcosa di Altro, che ci fa sentire tutti parte della stessa Vita.
Esultare pieni di gioia per un oro italiano nel Taekwondo. Commuoversi per un esercizio, ancora da oro olimpico, nella ginnastica artistica, e ancora da parte di un nostro italiano. Ma anche provare tensione, attesa, ed emozione per un evento come la finale dei 100m piani, dove gli italiani non si vedono nemmeno in lontananza. Sono tutti momenti che ho vissuto. Che vivrò ancora anche a questa Olimpiade di Londra, appena cominciata. Momenti strani e diversi tra loro, che ti capita di viverli tutti insieme solo ogni 4 anni. “Li unisce tutti. E allora, con rispetto parlando, non c'è appello di antropologo o esegesi di sociologo che possa rigarne la solennità. Non so a voi, ma a me certe analisi puzzano tanto di invidia. Per due settimane l'essere umano torna al centro del mondo. Godiamocelo. Credere in lui anche quando «gioca», si chiami Usain Bolt o Pinco Pallino, significa credere in tutti noi.”
In tutti noi.