Citazioni, paragrafi, ... significativi

"La Crociata dei bambini"

31.05.2016 17:31

"La colonna di uomini malconci e vacillanti raggiunse il cancello del mattatoio di Dresda, poi entrò. Il mattatoio non era più un posto affollato. Quasi tutto il bestiame tedesco era stato ucciso, mangiato ed espulso da esseri umani, soldati per lo più. Così va la vita. Gli americani vennero condotti al quinto edificio oltre il cancello. Era un cubo di cemento a un piano con porte scorrevoli davanti e di dietro. Era stato costruito come porcilaia per i maiali prima della macellazione. Ora sarebbe stato la casa lontano da casa di cento prigionieri di guerra americani. Dentro c’erano cuccette, due stufe panciute e un rubinetto. Dietro il rubinetto c’era una latrina, formata da una sbarra con i buglioli sotto. Sopra la porta dell’edificio c’era un grosso numero. Il numero era “cinque”. Prima che gli americani potessero entrare, la guardia che faceva da interprete disse loro di ricordare quel semplice indirizzo, nel caso si fossero persi nella grande città. Il loro indirizzo era questo: Schlachthofunf. Schlachthof significava mattatoio; funf era il vecchio buon numero “cinque”. (Kurt Vonnegut, Mattatoio n. 5, p.142)

 

“Sa,” disse, “noi qui, la guerra abbiamo dovuto immaginarcela, e ci siamo immaginati che a farla fossero degli anziani come noi. Avevamo dimenticato che a fare la guerra sono i ragazzini. Quando ho visto quelle facce appena rasate, è stato uno choc. ‘Dio mio, Dio mio’, mi sono detto, ‘questa è la Crociata dei Bambini'” (Kurt Vonnegut, Mattatoio n. 5, p.102)

 

Jasper Gwyn...

01.04.2015 19:03

“Jasper Gwyn mi ha insegnato che non siamo personaggi, siamo storie, disse Rebecca. Ci fermiamo all’idea di essere un personaggio impegnato in chissà quale avventura, anche semplicissima, ma quel che dovremmo capire è che noi siamo tutta la storia, non solo quel personaggio. Siamo il bosco dove cammina, il cattivo che lo frega, il casino che c’è attorno, tutta la gente che passa, il colore delle cose, i rumori”.

“Jasper Gwyn diceva che tutti siamo qualche pagina di un libro, ma di un libro che nessuno ha mai scritto”.

 

Non c’è nulla che si possa fare per cambiare le cose

14.02.2015 18:39

"Non c’è nulla che si possa fare per cambiare le cose e già si è fortunati se qualcuno ha avuto per noi l’attenzione di mettere una piccola musica, là dentro; o se capita di avere un amico ad aspettarci in un’ansa del fiume per riportarci a casa, un una qualche casa. Questo, le avrei dovuto dire. Invece solo la strinsi fra le mie braccia, e non fui capace di dire niente. Piccola Rachel... Davvero si sarebbe meritata un giorno di gloria, lei e quegli altri due matti, sa il cielo come mi mancano. Ma non è andata così, spesso non va così. Si semina, si raccoglie, e non c’è nesso tra una cosa e l’altra. Ti insegnano che c’è, ma... non so, io non l’ho mai visto. Accade di seminare, accade di raccogliere, tutto lì. Per questo la saggezza è un rito inutile e la tristezza un sentimento inesatto, sempre. seminammo con cura, tutti, quella volta, seminammo immaginazione, e follia e talento. Ecco cosa abbiamo raccolto, un frutto ambiguo: la luce bella di un ricordo e il privilegio di una commozione che per sempre ci renderà eleganti, misteriosi. Voglia il cielo che questo basti a salvarci, per tutto il tempo che ci sarà dato, ancora".

(SMITH&WESSON, Alessandro Baricco)

 

Io ti chiesi perchè i tuoi occhi...

22.07.2014 15:20

Io ti chiesi

Io ti chiesi perché i tuoi occhi
si soffermano nei miei
come una casta stella del cielo
in un oscuro flutto.


Mi hai guardato a lungo
come si saggia un bimbo con lo sguardo,
mi hai detto poi, con gentilezza:
ti voglio bene, perché sei tanto triste.

 

Sono una stella

Sono una stella del firmamento
che osserva il mondo, disprezza il mondo
e si consuma nel proprio ardore.

Io sono il mare di notte in tempesta
il mare urlante che accumula nuovi
peccati e agli antichi rende mercede.

Sono dal vostro mondo
esiliato di superbia educato, dalla superbia frodato,
io sono il re senza corona.

Son la passione senza parole
senza pietre del focolare, senz'arma nella guerra,
è la mia stessa forza che mi ammala.

 

Non oggi
Io so che cosa tu vorresti dirmi in quest’ora… Non dirlo! Guarda laggiù il fondo crepuscolare dello stagno e come si rincorrono specchi di nuvole in nero splendore… Non dirlo! Questa è una notte avversa.

Lo so, in quest’ora infuria nel profondo del tuo petto tutto ciò che vorresti domandarmi. Non chiedere! Sulla tua bocca indugia ancora la parola che ci fa tristi… Non dirla! Questa è una notte avversa.

Me lo dirai domani. Chissà, forse domani si farà tutto facile e leggero quello che oggi il cuore non sopporta, quello che ora mi rende così triste… Non chiedere! Questa è una notte avversa.

 

Ti prego

Quando mi dai la tua piccola mano
che tante cose mai dette esprime
ti ho forse chiesto una sola volta
se mi vuoi bene?

Non è il tuo amore che voglio
voglio soltanto saperti vicina
e che muta e silenziosa
di tanto in tanto, mi tenda la tua mano.

 

Dialogo serale

che guardi sognando nel paesaggio velato?

Nella tua bella mano ho messo il mio cuore.

è tanto pieno di una felicità taciuta,

così fervido – non ti sei accorta?

 

me lo ridai con un sorriso sconosciuto.

un lieve dolore…tace. è raffreddato.

 

 

PRIMO CARNEVALE

05.07.2014 14:46

L'uomo è uno e nessuno.

Porta da anni la sua faccia appiccicata alla testa e la sua ombra cucita ai piedi e ancora non è riuscito a capire quale delle due pesa di più. Qualche volta prova l'impulso irrefrenabile di staccarle e appenderle a un chiodo e restare lì, seduto a terra, come un burattino al quale una mano pietosa ha tagliato i fili.

A volte la fatica cancella tutto e non concede la possibilità di capire che l'unico modo valido di seguire la ragione è abbandonarsi a una corsa sfrenata sul cammino della follia. Tutto intorno è un continuo inseguirsi di facce e ombre e voci, persone che non si pongono nemmeno la domanda e accettano passivamente una vita senza risposte per la noia o il dolore del viaggio, accontentandosi di spedire qualche stupida cartolina ogni tanto.

C'è musica dove si trova, ci sono corpi che si muovono, bocche che sorridono, parole che si scambiano e lui sta fra di loro, uno in più per la curiosità di chi vedrà sbiadire giorno per giorno anche questa fotografia.

L'uomo si appoggia a una colonna e pensa che sono tutti inutili.

Di fronte a lui, dall'altra parte della sala, sedute una di fianco all'altra a un tavolo vicino alla grande vetrata che dà sul giardino, ci sono due persone, un uomo e una donna.

Nella luce soffusa, lei è sottile e dolce come la malinconia, ha i capelli neri e gli occhi sono verdi, talmente luminosi e grandi che li vede anche da lì. Lui ha occhi solo per la sua bellezza e le parla all'orecchio, per farsi sentire oltre il frastuono della musica. Si tengono per mano e lei ride alle parole del compagno, rovesciando la testa all'indietro o nascondendo il viso nell'incavo della sua spalla.

Poco fa lei si è voltata, forse punta in qualche modo dalla fissità dello sguardo dell'uomo appoggiato a una colonna, cercando l'origine di un lontano disagio. I loro occhi si sono incrociati ma quelli di lei sono passati indifferenti sulla sua faccia come sul resto del mondo che la circonda. È tornata a regalare il miracolo di quegli occhi all'uomo che è con lei e che la ricambia con lo stesso sguardo, impermeabile a ogni messaggio esterno al di fuori della sua presenza.

Sono giovani, belli, felici.

L'uomo appoggiato a una colonna pensa che presto moriranno.

 

Paris at Night

13.02.2014 16:17

PARIS AT NIGHT

Tre fiammiferi accesi uno per uno nella notte
Il primo per vederti tutto il viso
Il secondo per vederti gli occhi
L'ultimo per vedere la tua bocca
E tutto il buio per ricordarmi queste cose
Mentre ti stringo fra le braccia

QUESTO AMORE

Questo amore
Così violento
Così fragile 
Così tenero 
Così disperato 
Questo amore 
Bello come il giorno 
Cattivo come il tempo 
Quando il tempo e cattivo 
Questo amore così vero 
Questo amore così bello 
Così felice 
Così gioioso 
Così irrisorio 
Tremante di paura come un bambino quando e buio 
Così sicuro dì sé 
Come un uomo tranquillo nel cuore della notte 
Questo amore che faceva paura
Agli altri
E li faceva parlare e impallidire 
Questo amore tenuto d'occhio 
Perché noi lo tenevamo d'occhio
Braccato ferito calpestato fatto fuori negato cancellato
Perché noi l'abbiamo braccato ferito calpestato fatto fuori negato cancellato
Questo amore tutt'intero 
Così vivo ancora 
E baciato dal sole 
E' il tuo amore 
E' il mio amore 
E' quel che e stato 
Questa cosa sempre nuova 
Che non e mai cambiata 
Vera come una pianta
Tremante come un uccello 
Calda viva come l'estate 
Sia tu che io possiamo 
Andare e tornare possiamo 
Dimenticare
E poi riaddormentarci
Svegliarci soffrire invecchiare 
Addormentarci ancora 
Sognarci della morte 
Ringiovanire 
E svegli sorridere ridere Il nostro amore non si muove 
Testardo come un mulo
Vivo come il desiderio 
Crudele come la memoria 
Stupido come i rimpianti 
Tenero come il ricordo 
Freddo come il marmo 
Bello come il giorno 
Fragile come un bambino 
Ci guarda sorridendo 
Ci parla senza dire
E io l'ascolto tremando
E grido
Grido per te
Grido per me
Ti supplico
Per te per me per tutti quelli che si amano
E che si sono amati
Oh sì gli grido
Per te per me per tutti gli altri
Che non conosco
Resta dove sei
Non andartene via
Resta dov'eri un tempo
Resta dove sei
Non muoverti
Non te ne andare
Noi che siamo amati noi t'abbiamo
Dimenticato
Tu non dimenticarci
Non avevamo che te sulla terra
Non lasciarci morire assiderati
Lontano sempre più lontano
Dove tu vuoi
Dacci un segno di vita
Più tardi, più tardi, di notte
Nella foresta del ricordo
Sorgi improvviso
Tendici la mano
Portaci in salvo.

ALICANTE

Un'arancia sul tavolo
Il tuo vestito sul tappeto
E nel mio letto, tu
Dolce dono del presente
Frescura della notte
Calore della mia vita.

I RAGAZZI CHE SI AMANO

I ragazzi che si amano si baciano in piedi
Contro le porte della notte
E i passanti che passano li segnano a dito
Ma i ragazzi che si amano
Non ci sono per nessuno
Ed è la loro ombra soltanto
Che trema nella notte
Stimolando la rabbia dei passanti
La loro rabbia il loro disprezzo le risa la loro invidia
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
Essi sono altrove molto più lontano della notte
Molto più in alto del giorno
Nell'abbagliante splendore del loro primo amore

LA BELLA STAGIONE

A digiuno sperduta assiderata
Tutta sola senza un soldo
Ferma in piedi una ragazza
Età sedici anni
In Piace de la Concorde
Il quindici agosto a mezzogiorno.

IL BUON TEMPO DELLA GIOVINEZZA

I fiumi erano limpidi

il mare era pulito

il pane era buono

le stagioni stagionali

le guerre dimenticate

e l'amore amato.

LUCI D’UOMO

Sonnambulo in pieno mezzogiorno

anche con la carne sulla forchetta

anche con la forchetta in mano

sempre molto vicino ai compagni

ma lontano lo stesso così lontano

a dare la zuppa al cane

ma vedevo la zuppa che scappava

il cane che correva lungo il muro

e sentivo i suoi sospiri

e il cane vedeva la mia luce

il mio astro

e lasciava perdere la zuppa

avevo quella luce su di me

così

ma non era

la mia luce

era proprio così

avrei voluto

ho tutto provato

avrei voluto sbarazzarmene… dividere

ma bruciava tutti

nessuno se la prendeva

ma

se l’abbassavo

tutti quanti l’applaudivano

luce colore di lanterna sorda

piccola lampada senza pericolo

piaceva

ma il grande chiarore dell’indifferenza confessata

la vera lampada

il becco del gas sanguinante

contro il quale va a sbattere l’amore sanguinante

si ferisce

si uccide

senza davvero morire

la cometa

il gran topo di fogna che ognuno porta nel petto

l’inquietante e magnifico chiarore

questa brace

nessuno pressocchè nessuno ne vuol sapere…

piccole luminse menzogne color verità luminosa

verità cianfrusaglie

luce beata dell’uomo franco che vi guarda bene in faccia

salamandra installata nella fronte del pensatore

legno e carbone

accendini dell’amicizia

fuochi di paglia

fuochi di trave

fuochi di festa

del bengala e di legna

fiammiferi

rametti

palle bernots

come piacete!

non crediate che io getti il grido della lucciola che si scusa di brillare

o il lamento straziante del paralitico che vorrebbe pattinare no..

urlo alla luce con carta e inchiostro

la sera tardi

e grido

ugualmente

c’è la luce

a ciascuno la sua

e il mondo crepa di freddo

il mondo ha paura di bruciarsi le dita

evidentemente

è la luce che brilla che brucia che cuoce

e che ghiaccia il sangue

è la gran frittata a sorpresa

il sole con dei grumi di sangue

chiarore di cuore

chiarore d’ amore

chiarore

oh occorre incalzarla questa luce accecante

lei esiste

così lampante che acceca

ma se occorre una luce accecante per vedere tutto

accecate abbagliate

è la luce vivente che porta in sé ciascuno

e che tutti soffocano per fare come tutti

luce proibita

bruci chi ti si avvicina

chi vuole prenderti

ma tu li ami

luce vivente

sei tu la vita

la vita che vive che va avanti sempre

tornando sui suoi passi

che va via dritta che volta oppure no

sole notturno

luna diurna

stelle del pomeriggio

cuore che batte prima dell’amore

durante l’amore

dopo l’amore

gran luce nell’occhio del porco che fa l’amore

luce tale e quale senza abat-jour

luce bruta luce rossa

luce crepuscolare

indifferente avida appassionata

luce della così dolce primavera

luce d’infanzia

sempre la stessa luce dolce e crudele

ma a volte tanto bella

volti che vi avvicinate

occhi chiusi

bocche socchiuse

tutto ruota tutto avvampa

voi due teste

testa di ragazzo

e di ragazza

voi due teste che ruotano e dimenticano…

un astro

un istante

una vittoria

una presa

scuro lampo del brutto tempo

fuochi fatui della morale

croce di fuoco

petardi bagnati

cibori ben lucidati

infelici piccoli soli di rame

ostensori

come pallidi e ridicoli sono i vostri raggi

finchè la luce di quella che ama l’amore

incontra la luce di quello che ama l’amore

ridicolo incendio

poco importa della sua durata

sempre ieri domani buongiorno buonasera una volta giammai sempre e voi stesso

chi se ne frega purchè arda.

FOGLIE MORTE

Oh! Vorrei tanto che tu ricordassi
i giorni felici quando eravamo amici.
La vita era più bella.
Il sole più bruciante.
Le foglie morte cadono a mucchi...
Vedi: non ho dimenticato.
Le foglie morte cadono a mucchi
come i ricordi e i rimpianti
e il vento del nord le porta via
nella fredda notte dell'oblio.
Vedi: non ho dimenticato
la canzone che mi cantavi.
È una canzone che ci somiglia.
Tu mi amavi
io ti amavo.
E vivevamo noi due insieme
tu che mi amavi
io che ti amavo.
Ma la vita separa chi si ama
piano piano
senza far rumore
e il mare cancella sulla sabbia
i passi degli amanti divisi.
Le foglie morte cadono a mucchi
come i ricordi e i rimpianti.
Ma il mio amore silenzioso e fedele
sorride ancora e ringrazia la vita.
Ti amavo tanto, eri così bella.
Come potrei dimenticarti.
La vita era più bella
e il sole più bruciante.
Eri la mia più dolce amica ...
Ma non ho ormai che rimpianti.
E la canzone che cantavi
sempre, sempre la sentirò.
È una canzone che ci somiglia.
Tu mi amavi
io ti amavo.
E vivevamo noi due insieme
tu che mi amavi
io che ti amavo.
Ma la vita separa chi si ama
piano piano
senza far rumore
e il mare cancella sulla sabbia
i passi degli amanti divisi

PROVERBIO

Su una spiaggia deserta

una tartaruga capovolta

accanto a una clessidra

Nessuno che li possa rovesciare

Tartaruga

la tua ultima ora

nessuno la conterà.

Tigre, Tigre che bruci luminosa nelle foreste della notte

29.11.2013 15:03

Non pensare di potere singhiozzare un singhiozzo

Senza che il tuo creatore ti sia vicino;

non pensare di potere piangere una lacrima

senza che il tuo creatore ti sia accanto.

Oh! Egli ci dona la sua gioia

Così da potere distruggere la nostra sofferenza;

finché la nostra sofferenza non è svanita via

egli ci siede accanto e piange.

 

Tigre, Tigre, che bruci luminosa

nelle foreste della notte,

quale mano immortale o occhio

ha potuto foggiare la tua orribile simmetria?

 

Dolore di Bambino

Mia madre gemette! mio padre pianse,

nel periglioso mondo balzai,

impotente, nudo, lamentandomi forte,

come un fantasma nascosto in una nube.

 

Lottando nelle mani di mio padre,

agitandomi contro le bende che dovevano avvolgermi,

legato e stanco, ritenni la cosa migliore

il ripiegarmi sul petto di mia madre.

 

 

Pensavo che l’Amore vivesse nella calda luce del sole,

ma Oh esso vive nel lume della Luna!

Pensavo di trovare l’Amore nel calore del giorno,

ma il dolce Amore è il Consolatore della Notte.

 

Cercate l’Amore nella Pietà del Dolore degli altri,

nel gentile sollievo dell’altrui pena,

nell’oscurità della notte & nella neve invernale,

nei nudi & rifiutati, cercate là l’Amore.

 

"La vita si osserva molto meglio da una finestra sola".

05.09.2013 17:23

"La vita si osserva molto meglio da una finestra sola"

"Sorrise con aria comprensiva, molto più che comprensiva. Era uno di quei sorrisi rari, dotati di un eterno incoraggiamento, che si incontrano quattro o cinque volte nella vita. Affrontava – o pareva affrontare – l'intero eterno mondo per un attimo, e poi si concentrava sulla persona a cui era rivolto con un pregiudizio irresistibile a suo favore. La capiva esattamente fin dove voleva essere capita, credeva in lei come a lei sarebbe piaciuto credere in se stessa, e la assicurava di aver ricevuto da lei esattamente l'impressione che sperava di produrre nelle condizioni migliori."

"E a me piacciono le feste grandiose. Sono così intime. Nelle piccole feste non c'è privacy."

"Ci sono solo quattro tipi di persone: il perseguitato e il persecutore, chi ha sempre da fare e chi è stanco."

"Anche in quel pomeriggio doveva aver passato dei momenti in cui Daisy non era stata all'altezza dei suoi sogni -e non per colpa sua ma a causa della colossale vitalità dell'illusione di lui. Illusione che era andata al di là di lei, al di là di tutto. Lui si era gettato in esse con una passione creativa, accrescendo quell’illusione all’infinito, adornandola con ogni piuma brillante che aveva fluttuato sulla sua strada. Non c’è incendio così grande o gradazione di freddo che possa sfidare ciò che un uomo custodirà in fondo al suo cuore spettrale.”

“Sono rimasto ubriaco per almeno una settimana, e allora pensai che mi avrebbe reso sobrio il fatto di sedermi in una biblioteca.”

“La notte, nel letto, lo perseguitavano le ambizioni più grottesche e fantastiche, il cervello gli tesseva un universo di sfarzo indicibile, mentre l'orologio ticchettava sul lavabo e la luna gli intrideva di luce umida gli abiti sparsi alla rinfusa sul pavimento. Ogni notte alimentava le sue fantasie finché la sonnolenza si abbatteva con un abbraccio dimentico su qualche scena vivace. Per un certo periodo queste fantasticherie gli procurarono uno sfogo all'immaginazione; erano un'intuizione confortante dell'irrealtà della realtà, una promessa che la roccaforte del mondo era saldamente basata sull'ala di una fiaba.”

“E mentre la luna si levava più alta le inutili case cominciarono a confondersi gradualmente finché non mi resi conto dell'antica isola che spuntò davanti agli occhi dei marinai olandesi - un seno verde e fresco del nuovo mondo. I suoi alberi scomparsi, gli alberi che avevano ceduto il posto alla casa di Gatsby, avevano fatto da ruffiani bisbiglianti all'ultimo e immane dei sogni umani; per un attimo transitorio e incantato l'uomo doveva aver trattenuto il respiro alla presenza di questo continente, costretto a un'estatica contemplazione che né capiva né desiderava, faccia a faccia per l'ultima volta nella storia con qualcosa commensurato alla sua capacità di meraviglia. E mentre sedevo là a riflettere sul vecchio mondo sconosciuto, pensai alla meraviglia di Gatsby la prima volta che individuò la luce verde sul molo di Daisy. Aveva fatto molta strada per arrivare a questo prato azzurro, e il suo sogno gli doveva essere sembrato così vicino da non potergli più sfuggire. Non sapeva che l'aveva già alle spalle, da qualche parte nella vasta oscurità oltre la città, dove i campi bui della repubblica si stendevano nella notte. Gatsby credeva nella luce verde, al futuro orgiastico che anno dopo anno indietreggia di fronte a noi. Ci è sfuggito allora, ma non importa - domani correremo più forte, allungheremo ancora di più le braccia... e una bella mattina... Così remiamo, barche controcorrente, risospinti senza sosta nel passato.”

(IL GRANDE GATSBY, Francis Scott Fitzgerald)

 

 

Esiste il “Per sempre”?

24.07.2012 20:51

«Esiste il “Per sempre”? mi avevi chiesto.

Ti avevo stretto a me con ancora più forza. Sotto lo strato di maglie, maglioni e giacca a vento, avevo sentito vivo e caldo il tuo esile corpo.

«Esiste solo il “per sempre”» ti avevo risposto.

 

qualcosa di profondo è cambiato all'interno di me. Non era il cuore, non era la mente. Dentro di me si era creato uno spazio nuovo che prima non esisteva. In quello spazio c'era un vuoto. Un vuoto inquieto, assetato, che richiedeva una presenza.

E quella presenza eri tu.

 

Alle volte penso che al momento della nostra morte non vedremo scorrere tutta la vita, come dicono ma soltanto una piccola parte – i gesti d’amore mancati, la carezza non fatta, la comprensione non data, quel muso inutile tenuto troppo a lungo, quella caparbietà nutrita soltanto di se stessa.

 

Quando sono giunto all'ovile, mi è tornato in mente il volto di un'anziana donna che avevo incontrato in un paesino di montagna, durante il mio lungo peregrinare. Era vestita di nero e stava seduta su una panchina; aveva delle mani nodose, consumate dalla fatica e, con quelle mani, reggeva un bastone. Mi ero seduto accanto a lei e quando le avevo chiesto: «Chi è Dio?», mi aveva risposto: «Dio è un bambino a cui cambiare le fasce».

 

(Per sempre - Susanna Tamaro)

"Che l'amore sia tutto, è ciò che sappiamo dell'amore."

05.07.2012 17:27

Che ho sempre amato
Ti porto la Prova:
prima di amare
io non ho mai vissuto pienamente.

Che amerò sempre -
Ti dimostrerò
Perché l'amore è vita -
E la vita ha qualcosa di immortale

Se dubiti di questo
Allora io, amore,
Nient’altro ho da mostrare
nient’altro che il Calvario.

 

"Natura" è ciò che vediamo:
La Collina - il Pomeriggio -
Lo Scoiattolo - l'Eclissi - il Calabrone -
Di più - la Natura è il Paradiso -

"Natura" è ciò che udiamo:
Il Bobolink - il Mare -
Il Tuono - il Grillo -
Di più - la Natura è Armonia -

"Natura" è tutto quello che sappiamo
senza avere la capacità di dirlo,
tanto impotente è la nostra sapienza
a confronto della sua semplicità.

 

Chi è amato non conosce morte,
perché l'amore è immortalità,
o meglio, è sostanza divina.

Chi ama non conosce morte,
perché l'amore fa rinascere la vita
nella divinità.

 

Sommesso come il massacro di Soli
trucidati dalle sciabole della Sera.

 

Un tempo, chi moriva

sapeva dove andava:
alla Destra di Dio.
Quella Mano è amputata ora
E Dio non si riesce a trovare.

L'abdicazione della Fede
Rende l'Agire meschino -
Meglio un fuoco fatuo
Che non illuminare affatto.

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